Il nostro viaggio in Giappone di 3 settimane è stato lungamente atteso e agognato: era il viaggio dei sogni di Enri, per cui quando abbiamo deciso di andare e iniziato a definire l’itinerario, siamo da subito stati determinati a realizzare un’esperienza incredibile e unica.
Avendo a disposizione 21 giorni, abbiamo scelto di allontanarci dai soliti sentieri battuti dalla maggioranza dei turisti e esplorare un lato del Giappone più tradizionale e naturale, oltre ai grandi classici che ovviamente, trattandosi della nostra prima volta nel paese del Sol Levante, non potevamo evitare.
Per questo motivo abbiamo deciso di includere nel nostro itinerario un mini viaggio on the road nelle Alpi Giapponesi e attraverso la Valle del Kiso, fino a raggiungere Kanazawa.
Le Alpi Giapponesi, a differenza di quelle italiane, si trovano al centro del paese, nel mezzo dell’Isola di Honshu: per darti un’indicazione visiva, più o meno fra Tokyo e Nagoya, e si dividono in:
Alpi Settentrionali: monti Hida;
Alpi Centrali: monti Kiso;
Alpi Meridionali: monti Akaishi.
Le Alpi Giapponesi costituiscono un intero mondo da esplorare, c’è così tanto da vedere che, ipoteticamente, potresti trascorrerci settimane e settimane. Sta a te decidere quanto tempo dedicargli e che tipo di attività preferisci fare, di certo c’è l’imbarazzo della scelta: puoi visitare paesini antichi e ripercorrere la storia del Giappone fra paesaggi incantevoli, dedicarti all’escursionismo tra meravigliosi boschi e spettacolari cascate, e in inverno puoi addirittura decidere di fare una sciata nei tanti impianti presenti nella zona.
Come avrai capito, questa parte del nostro viaggio in Giappone ha previsto il noleggio di un auto che abbiamo ritirato a Nagoya, un ottimo punto di partenza per avventurarsi nel cuore delle Alpi Giapponesi Centrali e Settentrionali.
Il nostro on the road è iniziato attraversando la Valle di Kiso, una profonda vallata situata a sud di Nagano, proprio nel cuore delle Alpi Giapponesi centrali, che ci ha permesso di fare un salto indietro nel tempo nei villaggi di Magome e Tsumago, e percorrendo l’antica via Nakasendo. La via postale di Nakasendo era un’importante rotta commerciale lunga circa 532 km (almeno 15 giorni di cammino) che metteva in comunicazione Tokyo e Kyoto passando attraverso lo Honshu centrale e la zona delle montagne. Lungo la strada furono quindi istituite 69 città-stazione che ospitavano locande, abbeveratoi per cavalli, negozi, case da tè e luoghi di preghiera per i viaggiatori.
Abbiamo poi proseguito verso Matsumoto, celebre per il suo meraviglioso Castello del Corvo, uno dei pochi rimasti intatti negli anni e inserito all’interno del Patrimonio Nazionale Giapponese.
Da qui siamo andati dritti fino alla splendida Takayama, il cui quartiere di San-machi Suji è una finestra sull'epoca Edo e su un Giappone che non c'è più e che poche volte si vede nelle classiche rotte turistiche.
Ci siamo spostati verso la celebre area rurale tradizionale di Shirakawa-go con i suoi piccoli villaggi di Ogimachi (il più turistico e celebre), e i meno noti Suganuma, Gokayama e Ainokura, per poi raggiungere finalmente Kanazawa. Kanazawa è il perfetto antipasto prima di Kyoto: la città, infatti, non essendo stata colpita dalla Seconda Guerra Mondiale, ha conservato in toto il suo fascino feudale, diventando una delle migliori testimonianze rimaste dell'epoca Edo insieme alla vicina Takayama.
Dopo il Monte Fuji, questa è forse stata una delle tappe più incredibili del nostro viaggio e non posso che consigliarti di inserirla nel tuo itinerario se vuoi davvero conoscere tutte le sfaccettature di questo Giappone che non ha smesso di stupirci giorno dopo giorno. Le Alpi Giapponesi sono infatti una meta ideale se vuoi conoscere un lato del Giappone antico rimasto perfettamente integro, un paesaggio rurale fermo nel tempo ed incredibilmente suggestivo.
Mentre scrivevo questo post, mi sono resa conto della quantità incredibile di informazioni da condividere e di quanto l'articolo stesse diventando davvero troppo lungo.
Per questo motivo ho deciso di spezzare questa tappa del nostro viaggio in due parti, in modo da renderti la lettura un po' più agile e leggera.
In questa parte 1 troverai tutti gli approfondimenti logistici e organizzativi di questo breve viaggio on the road nelle Alpi Giapponesi, e il racconto delle prime due tappe: Magome e Tsumago, lungo l'antica via Nakasendo, e Matsumoto.
Non perderti anche la parte 2 che contiene le tappe successive: Takayama, la splendida Shirakawa-go e infine Kanazawa.
La Valle del Kiso e le Alpi Giapponesi all’interno di un itinerario di 3 settimane in Giappone
Incastrare questo mini viaggio on the road lungo la Valle del Kiso e le Alpi Giapponesi è stato piuttosto facile: diciamo che siamo impazziti di più ad organizzare altre tappe del nostro viaggio in Giappone. Questo perché, grazie alla posizione geografica delle Alpi, la collocazione di questa tappa all’interno dell’itinerario era abbastanza scontata e logica.
Questa zona si trova a ovest di Tokyo, precisamente sull’ipotetico tragitto da percorrere per dirigersi verso sud alla volta di Kyoto, Nara e Osaka. Per cui, una volta esplorata Tokyo e le zone nelle sue vicinanze (Nikko e la Regione dei Cinque Laghi del Monte Fuji), ci siamo spostati definitivamente verso sud-est raggiungendo Nagoya, da dove ha avuto inizio il nostro on the road in auto.
Qui sotto brevemente il nostro itinerario di questi 4 giorni:
Giorno 1: Tokyo-Nagoya tramite Shinkansen, ritiro auto e viaggio lungo Nakasendo fino a Matsumoto
Giorno 2: Matsumoto e Takayama
Giorno 3: Takayama e Shirakawa-go
Giorno 4: Kanazawa, rientro a Nagoya, consegna auto e Shinkansen per Kyoto
Il nostro mini viaggetto in auto si è concluso con la città di Kanazawa, da cui ci siamo poi diretti sempre in auto fino a Nagoya per riconsegnarla, e salire su uno Shinkansen che ci ha portati direttamente a Kyoto. La quarta e ultima notte di questa parte di itinerario l’abbiamo trascorsa a Kyoto, avendo preso lo Shinkansen da Nagoya la sera: abbiamo preferito fare così, rispetto al partire per Kyoto la mattina successiva, in modo da sistemarci direttamente la sera stessa e partire all’esplorazione di Kyoto con calma l’indomani. Sicuramente è stata una scelta un po’ più impegnativa e faticosa, ma sinceramente è stata la soluzione ideale. Se magari preferisci fare un giretto per Nagoya, allora trascorrici la notte e parti la mattina successiva per Kyoto, tanto il tragitto in Shinkansen dura poco più di mezz’oretta.
A cose fatte, questo è sicuramente il miglior modo di inserire questo pezzettino in un itinerario in Giappone: sempre incastrandolo tra la zona nord di Tokyo e quella più a sud di Kyoto-Osaka. Ovviamente si può fare anche al contrario se il tuo viaggio procede da sud verso nord!
Non perderti anche le altre tappe del nostro viaggio:
LEGGI ANCHE: 3 giorni a Tokyo, la città che non dorme mai
Come raggiungere la Valle del Kiso e le Alpi Giapponesi
Le Alpi Giapponesi e la Valle del Kiso sono perfettamente raggiungibili anche in treno, per cui non preoccuparti se non te la senti di imbarcarti nell’impresa di noleggiare un auto in Giappone. Sicuramente muoversi in treno è un pelino più limitante, ma è comunque possibile organizzare un bell’itinerario, per quanto (a parere mio) la scelta di muoversi in auto è sicuramente la scelta ideale per questo tipo di mini viaggio.
Per quel che riguarda le città più grandine, come Matsumoto e Kanazawa, sono tutte raggiungibili direttamente in treno, sia da Tokyo che da Nagoya (Kanazawa anche da Kyoto), mentre per arrivare i paesini più piccini, come Takayama e Shirakawa-go, ad esempio, dovrai integrare anche con qualche autobus.
Man mano che vedremo ogni destinazione, proverò a darti qualche indicazione su come raggiungerla con i mezzi pubblici.
Ma veniamo invece a come ci siamo mossi noi con la nostra auto: come già anticipato, ovviamente avere il nostro mezzo ci ha consentito piena autonomia negli spostamenti e negli orari, permettendoci fra l’altro di ammirare paesaggi montuosi mozzafiato durante il tragitto. Per me è stata un’esperienza unica, che non cambierei per nulla al mondo e, se sei preoccupato per la guida a sinistra, tra poche righe approfondiremo nel dettaglio la questione noleggio, burocrazia e guida in Giappone.
Per questo on the road nelle Alpi Giapponesi, abbiamo lasciato Tokyo per raggiungere Nagoya a bordo dello Shinkansen Tokaido-Sanyo, che abbiamo preso da Tokyo Station al prezzo di 11.300¥ a testa (circa 70€).
Qui, abbiamo ritirato la nostra auto a noleggio presso la compagnia Budget Japan, con sede un paio di vie dietro la Stazione di Nagoya.
Da Nagoya ha quindi avuto inizio il nostro mini on the road nelle Alpi Giapponesi, un anello che ci ha portato fino a Kanazawa per poi rientrare a Nagoya dove, riconsegnata l’auto, abbiamo ripreso uno Shinkansen per dirigersi a Kyoto.
Alcune considerazioni e costi da tenere presente se ti imbarchi in quest’esperienza:
il carburante è molto economico: ha un costo medio di 170-180¥ (circa 1€) al litro. Per 4 giorni nella Valle del Kiso abbiamo speso 4170¥ (circa 25€) per 23.3l totali;
optando per le strade normali ed evitando le autostrade, può darsi che ci sia qualche tunnel da attraversare a pagamento, come quello che collega Matsumoto e Takayama, che ci è costato 630¥ totali (circa 4€);
l’autostrada costicchia: non riesco a darti l’importo preciso del tratto Kanazawa-Nagoya perchè noi abbiamo beccato un incidente circa a metà strada e siamo stati costretti ad uscire e percorrere un tragitto alternativo fra le montagne, impiegando circa 2 ore in più; comunque, all’incirca metà percorso è costato 2150¥ (circa 13,5€); questo mi porta a due consigli:
il primo è, se hai tempo, scegli le strade normali: sono molto più panoramiche ed entusiasmanti.. oltre a risparmiare denaro, ne guadagnerai anche in paesaggi da ammirare;
calcola bene i tempi degli spostamenti: fortunatamente al ritorno siamo partiti molto in anticipo altrimenti, con l’incidente che ci ha costretto ad uscire dall’autostrada, avremmo perso lo Shinkansen per Tokyo. Soprattutto nelle città più grandi, come Nagoya, c’è sempre parecchio traffico, per cui calcola a dovere i vari tragitti.
Noleggiare un auto in Giappone
Sono in pochissimi coloro che scelgono d’imbarcarsi in quest'avventura in Giappone ma posso dire che ne vale assolutamente la pena e che è una scelta che noi rifaremo altre 100 volte.
Ma lascia che ti porti con me lungo quest’esperienza, nel caso non ne avessi già letto a riguardo nell’articolo più logistico su come organizzare un viaggio in Giappone!
Allora, noi abbiamo prenotato la nostra auto su Rentalscar.com, con la compagnia Budget Japan, e per 4 giorni pieni abbiamo speso 197,40€ totali con chilometraggio illimitato + 48,08€ di assicurazione completa (facoltativa) - trattandosi di guida a sinistra, preferisco sempre stare sul sicuro.
L’auto era piccina ma molto comoda, siamo riusciti a farci stare tutto ciò che avevamo con noi senza problemi (abbiamo spesso lasciato valigie, zaino e sporte con acquisti in auto senza mai, e dico mai, sentirci preoccupati.. il Giappone, da questo punto di vista, è un paese incredibile), con il cambio automatico, cruise control e tante altre funzionalità molto utili che hanno reso la guida molto semplice per Enri.
Nonostante un po’ di agitazione iniziale, data anche dalla consegna di un sacco di plichi di istruzioni e regole per la guida, Enri è stato bravissimo e ci ha subito preso la mano. E’ molto più semplice del previsto. La segnaletica è quasi tutta anche in lingua inglese, per cui orientarsi è piuttosto facile. Una delle cose più importanti da ricordare è che è praticamente sempre vietato lasciare l’auto in strada e va sempre messa in appositi parcheggi segnalati.
La guida a sinistra non è nulla di cui avere paura: dopo poche ore alla guida risulta quasi automatica! Per noi non era la prima volta, ma in realtà ogni volta è sempre come la prima.. ciononostante, in poco tempo ci siamo abituati senza problemi.
Il giro che abbiamo fatto noi era relativamente poco turistico e prevedeva zone non troppo caotiche per cui, una volta usciti da Nagoya, le strade erano spesso libere e facili da percorrere.
Ricorda che per guidare in Giappone è necessaria la patente internazionale modello “Convenzione di Ginevra 1949” che ha validità di 1 anno. Per saperne di più, ti rimando all’articolo dedicato.
Dove alloggiare durante un viaggio on the road nelle Alpi Giapponesi
Durante questo mini on the road nelle Alpi Giapponesi ci siamo mossi parecchio e, trattandosi di un itinerario ad anello, la scelta più ovvia e conveniente in termine di spazi e spostamenti era quella di cambiare alloggio di tappa in tappa.
Per questo motivo abbiamo alloggiato in 3 città differenti: Matsumoto, Takayama e Kanazawa; la quarta e ultima notte di questa parte di itinerario l’abbiamo trascorsa a Kyoto.
Vediamo brevemente le strutture che abbiamo scelto, tanto te ne ho già parlato approfonditamente nell’articolo dedicato agli alloggi in Giappone.
Per saperne di più in merito alle strutture LEGGI ANCHE: Dove dormire in Giappone: alloggi tradizionali e esperienze tipiche imperdibili
松本はなれ a Matsumoto
Purtroppo questa struttura non ha un nome occidentale ma questo riflette la tradizionalità del luogo: situato in pieno centro a Matsumoto, si tratta di una piccola guest house gestita da un signore tenerissimo e super disponibile. Ciò che più abbiamo apprezzato di questa soluzione è stato lo stile giapponese tradizionale dell’arredamento, la vicinanza al centro della città e il parcheggio gratuito per l’auto, oltre che l’ottimo rapporto qualità-prezzo!
Guesthouse Takayama Hanzansha a Takayama
Anche a Takayama abbiamo optato per una guesthouse tradizionale situata a poche centinaia di metri dal quartiere antico di Takayama, nelle vicinanze di Sanmachi-dori su una piccola collina un po’ in salita. Molto molto carina e con un ottimo rapporto qualità-prezzo. In questo caso abbiamo dovuto pagare un piccolo surplus di 1000¥ totali per il parcheggio davanti alla struttura.
HOTEL AMANEK Kanazawa a Kanazawa
A Kanazawa abbiamo avuto tantissima fortuna trovando questo hotel spettacolare a un prezzo incredibile: si tratta di una struttura moderna situata in un’ottima posizione, nel quartiere migliore dove trascorrere una serata a Kanazawa, piena di posticini dove mangiare, e che ci ha consentito di girare tutta la città a piedi senza dover utilizzare alcun mezzo. Le camere spaziose e molto belle, onsen pubblico gratuito (NON tatoo-friendly purtroppo), palestra, ristorante e spazi in comune splendidi e moderni. Rapporto qualità-prezzo semplicemente eccellente, stra-consigliato pur non trattandosi di una struttura tradizionale.
Per saperne di più in merito alle strutture LEGGI ANCHE: Dove dormire in Giappone: alloggi tradizionali e esperienze tipiche imperdibili
Itinerario di 4 giorni nelle Alpi Giapponesi (in auto)
Giorno 1: Nakasendo e arrivo a Matsumoto
treno da Fujiyoshida a Nagoya
ritiro auto
Nakasendo : da Magome a Tsumago
arrivo a Matsumoto
cena da 広島お好み焼き 宮澤
Giorno 2: Matsumoto e Takayama
Castello di Matsumoto
Yohashira-jinja Shrine
Nawate-Dori
Nakamachi Dori
spostamento a Takayama verso pranzo
arrivo in alloggio a Takayama
Sanmachi Suji
Higashiyama Teramachi/Higashiyama Promenade
cena da Umamiya うま宮
Giorno 3: Takayama e Shirakawa-go
Miyagawa Morning Market
Yoshijima Traditional House
Jinya-mae Morning Market
spostamento verso Shirakawa-Go a metà mattina
Antica residenza della famiglia Tokoyama
Miyama tof
Villaggio Ogimachi
Villaggi Suganama e Gokayama
Villaggio Ainokura
arrivo a Kanazawa nel tardo pomeriggio
Kanazawa Chuo Mishokugai
cena da Itaru Izakaya
Giorno 4: Kanazawa
Kenroku-en
Kanazawa castle park e Castello di Kanazawa
Higashiyama Higashi Chaya District e Geisha House Shima
Kazuemachi Chaya District - Kyoka no michi Street
Omicho Market
Santuario di Oyama
Nagamachi District e Nomura-ke Samurai Residence 550¥ a testa
rientro in auto a Nagoya per riconsegna
treno per Kyoto
Cosa vedere nelle Alpi Giapponesi
Magome-juku e Tsumago-juku, lunga l’antica via Nakasendo
Il nostro viaggio nelle Alpi Giapponesi ha avuto inizio nella Valle del Kiso, dove le prime tappe sono state Magome e Tsumago, due meravigliosi paesini incastonati nelle montagne che si sono fermati nel tempo all’Epoca Edo.
I due paesi, infatti, sorgono lungo l'antica via Nakasendō, che durante il periodo dello shogunato collegava Edo (l'odierna Tokyo) con Kyoto. La Nakasendo, lunga circa 532 km (quasi 15 giorni di cammino) rappresentava una vie di comunicazione più importanti di tutto il Giappone e, data la sua lunghezza, vi sorsero ben 69 località di posta che offrivano ai viandanti una possibilità di ristoro e riposo.
Magome e Tsumago, a cui viene aggiunto il suffisso -juku (che indica proprio la città-stazione), disponevano di locande di legno, abbeveratoi per cavalli, negozi, case da tè e luoghi di preghiera, tutti ancora perfettamente conservati. Questi due paesini sono infatti considerati una tappa imperdibile di un viaggio in Giappone, che ti permetterà di essere catapultato in un Giappone di epoca Edo.
Magome è il primo paesino che si incontra venendo da Nagoya, situato infatti nella parte sud della Valle del Kiso: era una stazione di posta prospera e cosmopolita, più precisamente la 43esima, e negli ultimi decenni ha subito numerosi restauri che l’hanno riportata al suo antico aspetto. Ciò che la caratterizza è la fila di case in legno lungo la strada postale Nakasendo, che collega la parte alta della città a quella bassa: si tratta di un susseguirsi di botteghe, locande ed edifici in legno.
Tsumago, situata sulla riva del fiume Araragi-gawa. è la cittadina che si trova lungo l’antica via Nakasendo, subito dopo Magome, costituendo quindi la 42esima stazione di posta: di fatti è possibile percorrere l’antico tracciato che le collegava, lungo un percorso di 9 km (circa tre orette). Anche Tsumago è stata restaurata verso la fine degli anni ’60 e riportata al suo antico splendore, con edifici tradizionali ben conservati che ti faranno letteralmente sognare un’epoca che non esiste più.
A Magome e Tsumago non c’è tanto da dire su cosa fare, ma quanto ti debba fermare e goderti il momento in questo angolo di calma e magia nel cuore del Giappone.
Sia a Magome che a Tsumago ci sono alcuni piccolissimi musei ospitati da quelli che un tempo erano gli edifici principali: Honjin, la locanda principale che ospitava gli uomini governativi e di rango elevato. In entrambi i paesini troverai tanti negozi di artigianato e tanti posticini dove mangiare e assaggiare le prelibatezze del territorio.
Io ti consiglio semplicemente di percorrere l’antica via Nakasendo da Magome a Tsumago, godendoti l’incredibile vista che questi luoghi regalano ancora oggi, assaggiando qualche delizia locale e perdendoti ad ammirare la bellezza di questi luoghi.
La vera attrazione è il sentiero in sé, che collega Magome a Tsumago e che ripercorre un tratto ben conservato dell'antica via Nakasendō. Il percorso è lungo circa 8 chilometri e per affrontarlo ci vogliono circa 3 ore.
Pur non segnalando nessun luogo in particolare, te ne ho salvato qualcuno nella mappa digitale che potrai richiedere gratuitamente - le istruzioni le trovi alla fine del post.
Camminare sull'antica via Nakasendo
Spenderò qualche riga in più per approfondire il percorso sulla Nakasendo che collega Magome e Tsumago.
Al di fuori dei piccoli centri abitati si tratta di un sentiero escursionistico a tutti gli effetti, in alcuni punti lastricato, relativamente semplice e in piano, intersecando più volte la strada asfaltata.
Il percorso, come già detto, è lungo circa 9 km e, in base al tuo passo, ci vorranno dalle 2 alle 3 ore per percorrerlo (se te la vuoi prendere con calma, facendo qualche sosta per bere un tè o godere a pieno del paesaggio, meglio considerare 3-4 ore): non presenta alcuna difficoltà tecnica, è ben segnalato ed accessibile a tutti senza particolare attrezzatura.
Sia l’ufficio del turismo che gli alberghi della zona (quasi tutti ryokan o minshuku, in stile tradizionale) offrono il trasporto dei bagagli da un paese all’altro o verso altre località, in modo da consentire di fare il percorso senza pesi eccessivi.
Noi abbiamo lasciato l’auto nel parcheggio gratuito all’entrata di Magome (Lot A-2), abbiamo camminato fino a Tsumago e siamo tornati con l’ultimo bus (alle 16.42): mi raccomando, calcola bene i tempi o rimarrai a piedi.
Prima di imbarcarti in questo percorso, ti consiglio di visitare l’Ufficio Turistico di Magome, dove troverai tante info utili e anche una mappa, oltre che gli orari degli autobus. In più, sia nell’Ufficio Turistico di Magome che in quello di Tsumago potrai richiedere un timbro e, se fai il percorso a piedi, acquistare un certificato del cammino.
Come arrivare a Magome e Tsumago
Il modo più semplice di raggiungere queste due città postali sull’antica via Nakasendo, nella Valle del Kiso, è sicuramente con la propria auto a noleggio: questo ti permetterà di muoverti liberamente e sfruttare al massimo i tempi.
E’ però possibile anche arrivarci con i mezzi pubblici: da Nagoya prendi lo Shinano Express sulla linea principale JR Chuo fino a Nakatsugawa. Da qui, c’è un autobus che porta a Magome, che a sua volta è collegata tramite autobus a Tsumago-juku.
Matsumoto
Matsumoto viene spesso considerata la porta sulle Alpi Giapponesi settentrionali, celebre in tutto il paese per il suo splendido castello chiamato "Il Castello del Corvo", risalente al periodo Sengoku (XVI secolo).
Matsumoto in sè ha però origini molto più antiche: la sua storia, infatti, risale al VIII secolo e si tratta di una cittadina tranquilla, che mescola storia, folklore, arte e modernità; a partire dal 2000, la città ha avviato anche un piano per trasformarsi in un museo a cielo aperto, chiamato Matsumoto Marugoto Museum, dove natura, cultura, industria e la semplice vita di tutti i giorni fosse una parte caratteristica da ammirare e contemplare.
Matsumoto è celebre anche per essere la città natale dell’artista di fama mondiale Kusama Yayoi, l’artista dei pois, le cui opere eccentriche sono esposte permanentemente in alcuni nei musei più importanti del mondo come il Tate Modern di Londra; molte delle sue opere sono esposte anche nel Museo d’arte di Matsumoto.
LEGGI ANCHE: 5 musei imperdibili (e gratis) a Londra
Se fossi un amante degli sport invernali e stai programmando il tuo viaggio in questa zona in inverno, sappi anche che Matsumoto è una base di partenza ideale per raggiungere alcune tra le stazioni sciistiche più gettonate.
In linea generale, il centro di Matsumoto è relativamente piccolo e può essere esplorato a piedi o noleggiando una bici presso gli uffici preposti collocati in vari punti della città. Noi abbiamo dedicato a Matsumoto un giretto la sera, per cena, e la mattinata successiva, prima di ripartire per Takayama.
Come arrivare a Matsumoto
Se Matsumoto non è una delle tappe del tuo itinerario on the road in Giappone ma ti sposti con i mezzi, allora sappi che la città è facilmente raggiungibile in treno da destinazioni popolari, come la stazione di Shinjuku di Tokyo (2.40 ore), la stazione di Nagoya (2 ore) o la vicina stazione di Nagano (50 minuti).
Cosa fare e cosa vedere a Matsumoto
Castello di Matsumoto
Costruito alla fine del XVI secolo, all’inizio dell’Era Eisho (1504-1521), il Castello di Matsumoto è secondopiù antico del Giappone, subito dopo quello di Inuyama; anche noto come “Castello del Corvo” perché il suo aspetto esterno tende a ricordare, per l’appunto, un corvo, sia per il suo colore nero e grigio sia per la forma dei tetti che lo ricoprono, che sembrano ali.
Il Castello di Matsumoto è uno dei pochi castelli originali ancora perfettamente intatto e completamente accessibile, per questo è annoverato fra i 5 castelli facenti parte dei Tesori Nazionali del Giappone.L’ingresso al castello dà su un’area verde dove sorge un piccolo parco che affaccia direttamente sullo stagno che circonda il castello e permette una vista a 180 gradi di esso. Il parco è anche un ottimo luogo per ammirare l’Hanami, ovvero al fioritura dei ciliegi in primavera. L’accesso a questa zona del parco e dello stagno è gratuita, mentre per visitare la parte interna si paga un biglietto di 700¥ a testa (audioguida gratuita).
Se scegli di visitare il castello all’interno, allora sappi che è un po’ come quello di tutti i castelli giapponesi e che vi si accede scalzi: dentro troverai pavimenti e strutture in legno con di tanto in tanto esposte armature e armi dell’epoca Sengoku, piccole scalinate (a tratti molto ripide e scivolose) che vi portano ai piani superiori ed una veduta a 360 gradi dei dintorno una volta giunti in cima.
Noi abbiamo visitato all’interno questo castello e quello di Osaka: devo dire che fra i due, ho decisamente più apprezzato questo di Matsumoto, molto più autentico e suggestivo, per quanto l’interno sia piuttosto vuoto.
Subito prima di entrare nell’area del parco, c’è una piccola casetta dove alcune guide si propongono di farvi un tour guidato in inglese, completamente gratis: noi abbiamo provato
ed è stata un’esperienza a tratti divertente a tratti esasperante. La guida era un volontario, un signore carinissimo e gentilissimo, estremamente entusiasta del suo compito e che ne sapeva davvero tanta del castello e della sua storia, a tratti troppo: dopo un’ora e mezza non eravamo ancora entrati nel castello, e purtroppo abbiamo dovuto abbandonare la visita guidata e proseguire in autonomia per questioni di tempo.
Poco distante dal Castello ti consiglio di visitare Nakamachi e Nawate, due stradine storiche di Matsumoto, risalenti entrambe al Periodo Edo (1603-1868); a quei tempi erano situate nel pieno centro della città, all’interno delle mura, e vi abitavano mercanti ed artigiani. Le due strade sono separate dal fiume Metoba: Nakamachi è nella parte a sud del fiume mentre Nawate è situato nella parte a nord.
Nakamachi Dori
Durante il Periodo Edo, Nakamachi-dori rappresentava la via principale di Matsumoto ed è proprio per questo che si chiama così: “naka” significa infatti centro, mentre “machi” significa città. Situata non distante dal Castello, all’epoca faceva parte dell’antica strada Zenkoji Kaido, che partiva dal tempio Zenkoji per proseguire in direzione di Nagoya e Kyoto; grazie a questa sua posizione privilegiata costituiva il principale distretto commerciale della città, in cui si concentravano negozi, botteghe artigianali e distillerie di sakè, con alcuni edifici storici con le mura di colore bianco, che in passato erano utilizzate principalmente come magazzini. Questi edifici sono chiamati “kuda” o “dozo” e le costruzioni attuali hanno più di 100 anni.
Tutt’oggi Nakamachi Dori ospita ancora numerose botteghe artigianali in cui troverai souvenir, artigianato locale e dolci tradizionali, locande tradizionali in legno (izakaya), ristorantini e caffetterie dove trovare tante specialità regionali.
広島お好み焼き 宮澤
Per cena noi abbiamo provato questo posticino lungo Nakamachi Dori: ci siamo lasciati ispirare dalla cucina teppanyaki (un tipo di cottura giapponese su piastra d’acciaio) e devo dire che non siamo rimasti affatto delusi, anzi! Cena eccellente a base di Okonomiyaki Hiroshima style e Wagyu. Stra consigliato!
Nawate-Dori
Parallela a Nakamachi, dall’altra sponda del fiume, si trova Nawate-Dori, anche nota come Frog Street: si tratta di una stradina pedonale lunga circa 200 metri e attorniata da negozietti e caffetterie ospitati in edifici in legno, dallo stile tradizionale Giapponese. Personalmente, ho amato molto di più Nawate-Dori: con i suoi negozietti artigianali (dove fra l’altro abbiamo acquistato meravigliose ceramiche ad ottimi prezzi) e lo street food delizioso!
Si ritiene che la strada abbia preso il soprannome di Frog Street durante il Periodo Meiji (1868-1912), quando aprirono i primi negozi e le persone, dopo aver pregato al santuario Yohashira, si fermavano per fare acquisti prima di ritornare a casa. La pronuncia del verbo “ritornare” in giapponese (kaeru) è identica alla parola “rana” (kaeru): per questo motivo si è iniziato ad associare questo luogo alle rane, tanto che all’inizio della stradina c’è una statua raffigurante due rane samurai che combattono fra loro, poste qui per proteggere le attività commerciali della zona.
Lungo questa stradina si trova anche l’ingresso al santuario shintoista di Yohashira.
Yohashira-jinja Shrine
Il Santuario Yohashira-jinja è fu costruito nel 1874 durante il periodo Meiji (1868-1912) ed ha la particolarità di essere dedicato a quattro divinità shintoiste (Ame-no-Minakanushi-no-Kami, Takamimusubi-no-Kami, Kamimusubi-no-Kami e Amaterasu Omikami); il suo nome, infatti, si traduce letteralmente come “quattro pilastri”. Questa caratteristica lo rende così speciale in quanto è insolito avere quattro dei custoditi all'interno di un sito in Giappone; per questo, si dice che il santuario possa esaudire i desideri di coloro che lo visitano.
Il santuario si trova lungo Nawate Street, vicino al fiume Metoba; è impossibile non notare l’imponente cancello grigio del santuario e i meravigliosi alberi di ciliegio che lo circondano e che rendono il sito un luogo molto popolare durante l’Hanami, in primavera.
Daio Wasabi Farm
Un po’ fuori città, ti segnalo la pittoresca fattoria Daio Wasabi Farm, in cui noi alla fine non siamo riusciti a passare. Si tratta però di un luogo molto famoso per la sua coltura di wasabi, il rafano verde giapponese che viene utilizzato con il sushi ed è amatissimo in tutto il Paese. La Daio Wasabi Farm è il luogo ideale in cui recarsi per assaggiare wasabi di ogni tipo e in tutte le versioni, incluso, per i più coraggiosi, il gelato al gusto wasabi; noi non siamo grandi fan del wasabi ed essendo arrivati un po’ lunghi con la visita di Matsumoto, abbiamo saltato questa tappa.
L’azienda agricola Daio Wasabi Farm è considerata una delle più grandi fattorie di wasabi del paese e offre ai visitatori l’opportunità di esplorare i terreni agricoli, osservare il processo di coltivazione e assaggiare il wasabi fresco. La fattoria vanta anche un bellissimo giardino con un ruscello cristallino che attraversa i campi di wasabi, creando una vista spettacolare.
Eccoci giunti al termine di questa prima parte del nostro mini viaggio on the road nelle Alpi Giapponesi.
Come ti avevo già anticipato all’inizio, purtroppo l’articolo stava diventando davvero troppo lungo, per cui ho deciso di spezzarlo in due parti per rendere la lettura un po' più agile e leggera.
Non perderti anche la seconda parte che contiene le tappe successive: Takayama, la splendida Shirakawa-go e infine Kanazawa.
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Nel frattempo, qui sotto trovi un recap delle tappe precedenti del nostro viaggio in Giappone:
LEGGI ANCHE: 3 giorni a Tokyo, la città che non dorme mai
Non dimenticarti di integrare questi articoli con quelli specifici sulla pianificazione del tuo perfetto viaggio in Giappone: una guida approfondita su come organizzare il viaggio dal punto di vista logistico, uno specifico sull’itinerario nel paese con due alternative per l’itinerario di viaggio e infine uno su tutti i tipi di alloggi tra cui scegliere e alcune strutture che abbiamo provato e che ti consiglio!
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Vuoi partire per un viaggio fai da te in Giappone ma non sai da che parte iniziare? Allora lascia che ti presenti la mia mappa digitale del Paese del Sol Levante: Tokyo, Nikko, Fujiyoshida e Kawaguchiko, le Alpi Giapponesi e la Valle del Kiso, Kyoto, Nara e Osaka, più l’Isola di Miyako ad Okinawa.
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più di 100 luoghi da visitare inclusi templi, musei, osservatori, negozi, mercati e tantissimi punti d’interesse imperdibili;
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attrazioni e attività personalizzate in base alla mia esperienza;
dove pernottare tappa dopo tappa;
dove mangiare (ristoranti, cafè, e tanto altro).
Al momento nella mappa troverai le seguenti tappe: Tokyo, Nikko, la Regione dei Cinque Laghi del Monte Fuji e le Alpi Giapponesi. La mappa si aggiornerà automaticamente man mano che avanzerò nella scrittura degli articoli.
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よいご旅行を : buon viaggio in Giapponese
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